Tradizione e modernità – dell’architettura.
1.Passato – presente. Viviamo immersi nel tempo. Ciò comporta un incessante guardare al passato ascoltando la storia, coltivando la fede nella tradizione, nella forza del patrimonio. Il problema giace a metà strada fra glorificazione, accettazione e negazione. In modo analogo ci si rapporta al futuro facendo richiamo al mito della modernità. In tale circostanza il presente è tanto breve da sembrare inesistente: un’opera architettonica realizzata oggi attraversa il presente restando impigliata al passato.
L’architettura, come qualsiasi oggetto d’uso, si consuma e collassa nel passato; ove un dato oggetto appartenga contemporaneamente alla dimensione dell’arte, questa estinzione avviene gradatamente, ma è pur sempre irrevocabile. Tale passato può significare morte, non-essere, oblio, ma trascorso un certo tempo, per ragioni di solito incomprensibili, può aver luogo una rinascita.
2.Tradizione… È possibile che essa si compia nel passaggio alla sfera della tradizione. La tradizione gode di uno status di sacralità; si può non credere in essa ma è inammissibile avanzare critiche nei suoi confronti; è un valore fondamentale, fonte d’identità culturale. Accade anche che la tradizione contribuisca alla creazione di una nuova versione dell’architettura, o anche soltanto di una sua mutazione o immagine parziale, o di altro ancora…
3. Prosecuzioni. Sin dal Rinascimento, nell’ambito di ciascun indirizzo architettonico, si è assistito alla ripresa coscienziosa, fedele o rielaborata, di forme architettoniche del passato. Altri giochi col passato hanno avuto luogo in concomitanza con gli storicismi. Il ricorso ai modelli del passato può essere qualificato alla luce dei concetti di continuità, prosecuzione, nonché tradizione.
Pretesti storici per la creazione di linee guida ideologiche furono sfruttati in seno all’architettura del realismo socialista. Altrove nasceva un’architettura sullo sfondo del passato, aderente al motto Blut und Boden Architektur. L’architettura regionale creata in Europa è consistita di variazioni sul tema dell’edilizia popolare, non prive di bagliori patriottici. A sua volta il riferimento alla tradizione insito nel Chicago Tribune Tower di Adolf Loos è risultato inadeguato alla sua epoca.
4. Modernità. Modernità, per l’architettura, significa esistenza oltre la tradizione, oltre il futuro. La modernità nasce oggi, nel presente; significa speranza legata al futuro. Il concetto di modernità abbraccia la fede nell’originalità e nell’innovazione tecnologica; è compimento del razionalismo, presuppone il primato della ragione. La struttura, la forma, l’idea, quanto vi sia di indispensabile per poter definire arte un oggetto è dato gratuitamente dall’artista!
L’architettura moderna non è architettura del futuro, bensì architettura per il futuro. Non esiste un’architettura del futuro, ma soltanto un’architettura che sussisterà nel futuro.
5. Memoria–oblio. Ad annientare il passato è l’oblio; fin quando un oggetto, anche architettonico, venga ricordato, esso gode di un’esistenza che supera il passato. Ciò non significa tuttavia che esista nel presente. Giace bensì in una sorta di abisso, nel Museo Mondiale dell’Immaginazione.
La nascita del concetto di architettura postmoderna, postfunzionale, è legata al rifiuto delle idee razionalistiche di modernità. Oblio e intuizione hanno acquisito nuovi significati. Il passato, deformato e rievocato ironicamente, fonte di forme architettoniche originali, è forse rimasto indietro nel tempo?
6. Esperimenti e avanguardia. Gli artisti credono nell’esistenza di un’architettura d’avanguardia. Credono che l’avanguardia decida del futuro dell’architettura, pur restando meramente sulla carta. L’avanguardia assolve al compito di odiare il passato, di innescare discussioni, suscitare sconcerto. Ha il dovere di creare un proprio mondo che non imiti la realtà, né il presente, né il passato – un mondo in cerca di super novità, di una nuova forma basata sull’oblio e su un’idea nuova. Una super novità individuale è semplicemente sinonimo di esperimento. Il movimento innescato da artisti rivoluzionari dicesi invece avanguardia.
Le forme dell’Avanguardia di inizio Novecento sono attualmente sconvolte dall’estrazione che se ne fa dei presupposti per un’ennesima (moderna?), oggi intuitiva architettura.
2019, Dariusz Kozłowski, Maria Misiągiewicz